Basta, basta, calma... mi arrendo! Una sola cosa mi preoccupa. Per uno come me che pretende di scrivere per comunicare non riuscire a farsi capire è grave.
Non avevo in mente espressioni volgari.
Non avevo in mente espressioni dialettali.
Non avevo in mente stereotipi negativi ccome quelli di troppi film di qualche anno fa sulla Sicilia.
Sono il primo che si infastidisce per tutte queste cose.
Intendevo solo dire che forse un sessantenne non parla e non scrive come un ventenne e neanche come un trentenne. A me viene da dire frasi tipo "Mi rendo conto" o "Ne prendo atto". A un ragazzo verrebbe mai? Quella signora romana che mi ha fatto quell'osservazione e che comunque era una professoressa di lettere, quindi non una qualunque, non s'aspettava più Sicilia, ma, al massimo più espressioni giovanili. Tutt'alpiù più espressioni gergali giovanili. Gergali non significa dialettali... anche se so per esperienza che il gergo giovanile cambia da città a città. Mi ricordo che a Catania i ragazzi attraccavano, mentre in altre città abbordavano e in altre ancora rimorchiavano. Sempre di gergo marinaro si tratta, ma usato diversamente da un luogo all'altro.
A proposito, voi lo scrivereste "tutt'alpiù" Ha! Ha! Ha!
Non conosco l'etimologia di "laso" ma significava "bello, piacevole, interessante", quello che oggi molti giovano dicono "fico, fichissimo o fighissimo", secondo le latitudini. Mi sembra che quanto a volgarità... andasse meglio prima. Forse si potrebbe dire "Che forte!".
In ogni caso, avendo anche ricevuto messaggi privati che mostrano preoccupazione per questi tentativi di usare linguaggi giovanili mi astengo dal fare soverchie modifiche!!! (Mi astengo
soverchie
).
Mettere più ironia. Forse hai ragione, Simone. L'ironia se usata bene, con moderazione e con garbo è un'ottima cosa. Non c'è dubbio. Forse è un po' difficile. O forse un po' lontana da me... In ogni caso volevo che i sentimenti prevalenti in questo romanzo fossero la speranza, la voglia di fare... di battersi... di cambiare le cose. Insomma la vostra voglia che non mi sembra abbia molto a che fare con l'ironia. In ogni caso, rileggendo, se troverò aspetti in cui l'ironia possa starci provo a mettercela. A pensarci bene però in due o tre posti un certo grado di ironia ci sta già.
Dai, forza, fatemi altre osservazioni di questo tipo. Le trovo molto stimolanti e pertinenti...
Ma almeno Silvia può dirmelo cosa significa m'accollo, te l'accolli, ecc.? Magari uso solo questo
Potrei chiederlo a mia nipote, ma è appena partita per Catania.
Oh, ragazzi (per me siete ragazzi) non vi arrabbiate se mi va di scherzare. Lo so che siete seri. (forse troppo? No. Troppo no! Non lo siete). In ogni caso non c'è alcun rischio che veniate confusi con diciassettenni e ragazzi alla Moccia. Giusto ieri sera ho visto in TV il film "Scusa, ma ti chiamo amore". Se ho esagerato coi toni da ragazzi potrei anche correggere.... Ma non credo di avere esagerato. Chi leggesse quel romanzo capirebbe comunque subito il vostro impegno e la vostra serietà di base. L'unico rischio è che non ci si creda. Siamo così abituati ad una società tanto cinica... con dei ragazzi, almeno apparentemente, tanto superficiali... che scoprire che esiste un gruppo come voi lascia veramente sorpresi. La famosa professoressa di lettere mi chiede se davvero esistono ragazzi così. Una cosa di Catania che invece l'ha veramente sorpresa è la moda giovanile di mangiare carne di cavallo. E' solo una delle tante cose che caratterizzano Catania, ma iquesta cosa la rende una città unica in Italia.
A proposito. Se ho esagerato con le descrizioni della città ditemelo. Ma non so se, in ogni caso, le toglierei...
Divento sempre più insopportabile, no? No, credo solo che siamo diventati amici.
Tommy