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Iscritto il: 27 gen 2007, 18:15 Messaggi: 14472
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http://palermo.repubblica.it/dettaglio/ ... ro/1677558In marcia con le agende rosse per commemorare Paolo Borsellino
Cinquecento agende rosse sventolate in aria per chiedere verità e giustizia sulla strage di via d´Amelio. Cinquecento, come quelle fatte stampare da Salvatore Borsellino e dal comitato 19 luglio 1992 e come i partecipanti di ieri alla marcia pomeriggio dal teatro della strage al Castello Utveggio. Agende rosse, come quella che il giudice aveva sempre con sé e che è misteriosamente sparita.
«L´agenda e Monte Pellegrino sono due simboli della strage di Stato: uccidere Paolo non sarebbe servito a nulla se non fosse sparita l´agenda su cui segnava tutto. Al Castello Utveggio c´era un sede dei servizi segreti. Finora le indagini sono sempre state bloccate. Sciascia diceva che lo Stato non può processare se stesso», dice Salvatore Borsellino prima di prendere la tesa del corteo, aperto dallo striscione "Via d´Amelio, strage di Stato". «È bello vedere tanta gente da tutte le parti d´Italia. Paolo è stato ucciso per la trattativa mafia-Stato, e l´ex ministro Nicola Mancino non può dire di non averlo incontrato il 1 primo luglio, di non conoscerlo fisicamente. È tutto scritto su un´altra agenda di mio fratello, quella grigia. Il senso di questa marcia? Vogliamo anche far vedere a Palermo che molti non hanno dimenticato Paolo. Non so quanti palermitani ci siano oggi - non se ne notano molti, fra gli arrivati dalle Marche, dall´Umbria, dal Friuli da Messina, e qualcuno confonde Salvatore con Paolo, ndr - ma la città deve svegliarsi, ritrovare lo sdegno del giorno dei funerali. Domani (oggi, ndr) saremo in corteo da via d´Amelio alla Kalsa. Ho chiesto di vedere tanti lenzuoli bianchi. Spero che Palermo sia ancora viva». Luigi De Magistris, ex magistrato e ora europarlamentare Idv si dice «fiducioso nei magistrati di Caltanissetta e Palermo che lavorano su indagini così delicate. Parallelamente ambienti deviati hanno lavorato, lavorano e lavoreranno perché non si raggiunga la piena verità». Alla partenza del corteo c´è anche Gioacchino Genchi, il consulente informatico che poco prima, in un´intervista, aveva detto che «è folle pensare che dietro a quelle stragi ci sia stata solo Cosa Nostra. Folle e puerile».
Al grido "Resistenza", il corteo parte. In bicicletta arrivano anche Enrico Colajanni e Daniele Marannano di Addiopizzo. «In Italia - dice il primo - c´è una certezza: ovunque vi siano state stragi, c´è stata la presenza occulta di poteri deviati».
Alle pendici di Monte Pellegrino, la sorpresa: arriva Rita Borsellino. L´abbraccio tra i due fratelli è commovente. «La mia agenda rossa - dice - è quella che non c´è, e lì c´è la verità, e soltanto la verità è giustizia. Guardo Castello Utveggio dalle finestre di casa in via d´Amelio ed è un monito ogni giorno a cercare la verità. Sono 17 anni, dal ‘92, che parlo del papello: se Paolo lo avesse saputo, si sarebbe infuriato. Poco prima di morire, mio fratello disse una frase sibillina: "Io so cose che riferirò soltanto all´autorità giudiziaria, che però non l´ha mai chiamato. Poi c´è stata l´accelerazione e la strage». Anche dall´europarlamentare Pd il richiamo ai palermitani «che hanno bisogno di ritrovare il coraggio del ‘92. Quella spinta morale c´è soltanto in certe occasioni. Sento puzza di rassegnazione». Parole dure anche ieri sera al convegno sui "mandanti impunti" a cui hanno partecipato anche Antonio Ingroia e Giuseppe Lumia.
Oggi sarà il vero anniversario. Alle 8 il presidio in via d´Amelio, alle 9,30 alla caserma Lungaro con una corona di fiori e una messa la polizia ricorderà anche i cinque agenti morti nella strage. Alle 16,55 un minuto di silenzio, alle 17 Marilena Monti leggerà la poesia "Il giudice Paolo": «Non posso ascoltarla senza commuovermi», dice Salvatore, che poi partirà con il corteo in bicicletta verso la Kalsa. Intanto in via d´Amelio arriverà il corteo di Azione Giovani. Domani alle 9 presidio a palazzo di giustizia. (19 luglio 2009)
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